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25.10.2008

LA CITTA’ FANTASMA
120 MILES


bodie


















(Jack)


La sveglia è la solita: 06:30, anche se in realtà siamo entrambi svegli già da ore, siamo stupiti della nostra reazione al jet-lag, ogni mattina alle 03:30 siamo svegli ed energici! Se avessi avuto sempre quest’attitudine mattiniera magari mi laureavo prima… Comunque, andiamo a fare colazione al Looney Bean , il nostro posto preferito in questa cittadina ( Mammouth Lake): accogliente, sedie, poltroncine, internet e caminetto, usciamo con il nosro bibitone-caffè, breve tappa in motel anche per riconfermare la camera per stanotte e poi partiamo verso le 07:30.
La destinazione è Bodie, la città fantasma, l’ho beccata quasi per sbaglio sulla guida ieri sera, si tratta di un paese (ormai abbandonato) composto di case,chiese, saloon, tutto in legno, in perfetto stile cow-boy. Essa è stata costruita dai cercatori d’oro che negli anni80 (ehm, 1880 intendo…) emigrarono verso la California alla di fortuna, era addirittura arrivata ad essere la seconda città della California dopo San Francisco, con ben 10000 abitanti! Arriviamo sul posto, il panorama è montuoso, arido, e ad un ‘ora di macchina da qualsiasi cosa utile o civilizzata, le baracche, case, chiese, saloon sono ancora in piedi, malconce e rosicchiate ma in piedi! Ci sono addirittura 2 carri funebri, l
a leggenda narra infatti che nel momento di massima espansione Bodie contasse ben 65 saloon, nei quali si bevevo…e si sparava, il che produceva circa un morto al giorno, da li la famosa frase dei cow boy al mattino “ allora, abbiamo un morto o no per colazione?”.
L’escursione nella cittadina dura un’oretta, un’oretta durante la quale la temperatura passa dall’1°C col quale eravamo partiti, ad un caldo che ci riduce in t-shirt! Incredibile! Nella strada di ritorno verso casa troviamo un negozio a tema con tutto il necessario per trasformare se stessi, la propria casa, auto, cane, in stile cow boy…. In realtà era una tappa, anzi, una spesa programmata, dopo mezz’ora infatti usciamo con due magnifici cappelli da cow boy, gli stessi che ci accompagneranno nei prossimi giorni a partire da domani nella Death Valley…

(
Stefano)


Rientriamo quindi a Mammouth Lake, cominciamo ad avere fame e cosė decidiamo di comprare un po’ di frutta, e dato che ci siamo, in abbondanza anche per domani. Non è stato semplice pero’, pensate che l’abbiamo trovata al terzo tentativo… nei primi due neanche l’ombra di frutta e verdura. Nei supermarket qui trovi di tutto, appena entri è un carnevale di colori, confezioni formato famiglia di biscotti, cioccolatini, carne secca, patatine, bevande non ben definite, gelati, salse e salsine, e quant’ altro. Ma la frutta è veleno.
Alla fine entriamo in un megastore a fianco di un cinema e troviamo il banco dei vegetali… anche qui un carnevale, ogni prodotto è ben disposto sul suo settore, la lattuga non invade i cavoli, le mele non invadono le arance. Hanno veramente una cura maniacale gli americani per esporre la merce.
Ogni frutto è posto di fianco all’altro per file, e non vedi un’imperfezione, cessò, un’ammaccatura….zero, persino la dimensione è la stessa, e sono talmente lucidi che ti abbagliano. Sembra frutta finta, di plastica. Mah, optiamo comunque per 6 mele, un baschetto di banane e delle arance. Torniamo in motel e ne consumiamo un po’, previo accurato lavaggio che però le sporca, probabilmente abbiamo tolto la cera lucidante.
Accendiamo la tv e becchiamo “Trappola di cristallo”, Bruce Willis alias Mclane e il palazzo della Nakatomi ecc, in lingua originale. Ovviamente stabilizziamo in camera. Usciamo più tardi e torniamo al caffè della colazione, li c’è internet e cosė approfittiamo per contattare Remo, un amico che vive a Newport e informalo del nostro prossimo arrivo, e trovare gli indirizzi degli spacci della Hollister. Mentre sorseggiamo il solito bibitone di caffè bollente il mio stomaco comincia ad attirare la mia attenzione.., “sono i fagioli di ieri sera” dice Jack, “che litigano con le arance di oggi” rispondo io. Torniamo di corsa in motel, che è praticamente sull’altro lato della strada, e per 20 minuti mi ritiro e vedo di far fare una tregua a fagioli vs. arance. Ho dovuto sopprimere entrambe. Ormai sono le 6 p.m. , dobbiamo fare il pieno di benzina per domani e cenare. Abbiamo appetito, una via di mezzo tra il messicano di ieri sera e il classico sandwich da fast food; vaghiamo quindi per 4-5 risto-dinner-fast-food prima di trovare il compromesso, anche per via del cash. Ci fermiamo in un ristorantino veramente bello, all’americana direi, tavoli con panche imbottite in pelle, adesivi e targhette appese alle pareti e al soffitto tipo Happy Days, bandierone stelle e strisce , qualche scritta al neon, 2 televisori che trasmettono supercross e freestyle snowboard, musica rock in sottofondo, io mangio una zuppa di verdure e Jack un’insalata con pezzetti tacchino fritto (che poi prendo anch’io!). Non male visto che siamo nel paese dei Mcdonald’s. Ah, la cameriera è carina, ma a Jack fa più libidine quella dell’internet caffè del pomeriggio. Torniamo nuovamente in motel ed eccoci qua, io a scrivere e Jack a guardare Scary Movie 4. Domani si va nel deserto… Death Valley, Nevada, Las Vegas!!! Non che fino ad oggi sia stata una noia, anzi… ma per me domani inizia il vero “on the road”. Buonanotte miei cari.

collage_bodie

























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