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02.11.2008

WELCOME TO THE JUNGLE: A DAY AND A NIGHT IN L.A.
110 MILES

collage_santa_monica



















(Stefano)

La sveglia è all'alba, vogliamo partire il prima possibile per evitare il traffico che, a quanto pare, intasa le strade di L.A. anche la domenica. Alle 07:00 siamo già in macchina, è Luca che guida mentre io inserisco la meta sul Garmin: la destinazione è un motel-6 a hollywood, scelta non a caso ma basata sul fatto che nella Lonely il quartiere in questione è abbastanza “sicuro”. Non che si stia rischiando la vita, chiaro, ma un po' di preoccupazione ce l'abbiamo, vuoi per il numero di strade e di corsie, il traffico, I quartieri malfamati, I nigga, gli ispanici con le bandane colorate, il fatto che tutti potrebbero avere (o hanno) una pistola...L.A. è una città da non prendere alla leggera, un po' di accorgimenti per muoversi bisogna averli, visto che con Chicago e New York è tra le più grandi metropoli degli USA. Siamo premiati per essere partiti presto, o forse solo perchè è domenica e la gente che entra in città è poca, sta di fatto che in neanche un'ora arriviamo a destinazione senza problemi. Ci danno la camera subito, sebbene siano appena le 08:00, il che ci conforta non poco, possiamo depositare I bagagli e quant'altro possa attirare l'attenzione verso la macchina. Non è saggio lasciare un'auto incustodita con 2 valigie in vista sul baule, soprattutto qui. Alle 08:30 am siamo pronti per vivere un giorno nella giungla di cemento. Il tempo non è dei migliori, anzi c'è una leggerissima pioggerellina, ma sembra che forse schiarisca verso il mare.
Decidiamo di andare a vedere subito la sede dell' UCLA, l'università di L.A., sempre non a caso ma perchè vogliamo seguire I consigli lasciatici in busta chiusa da Andrea, veterano del posto e figlio adottivo della “città degli angeli” visti I precedenti. Partiamo dal motel e dopo 50m svoltiamo a destra come dice il garmin. Siamo in un viale largo, rettilineo, negozi a destra e sinistra hanno ancora le serrande abbassate, in fondo ai lati della strada si innalzano delle palme sottili e alte. Mi guardo attorno mentre Jack guida, noto qualche barbone e qualche nigga tipo quello di Las Vegas... per fortuna è una zona sicura e tranquilla, penso tra me e me, pensa se andavamo altrove. Poi abbasso lo sguardo e sui marciapiedi noto delle stelle: cavolo è la famosa “walk of fame”, Hollywood blv, che bella.....cagata! (Mini sua busta l'ha scrit compagno). Non ci rimango male dato che ci avevano avvisato che era tale. Superiamo il Kodak Theatre, il Chinese Theatre, il Guitar Center e svoltiamo a sinistra per imboccare Santa Monica blv. A sinistra bei palazzi, a destra marciapiedi contornati da erba verdissima e ben curata, più in a alberi sembrano segnare il confine con qualcosa. Qualche miglio e su una piazzola leggiamo la scritta Beverly Hills. Dopo ci andremo, ma prima UCLA. Arriviamo e parcheggiamo all'interno, non nel parcheggio, ma a lato di una delle tante strade attraversano questo immenso campus. è un pese, bellissimo, non c'è nessuno in giro tranne qualcuno che fa jogging, il sole comincia a farsi vedere e accende il verde dell'erba, il giallo-rossiccio degli alberi che seguono la strada, e il rosso dei mattoni di cui sono composti gli edifici, cioè la sede di legge, scienze matematiche, la biblioteca etc etc.. Camminiamo un po' e arriviamo allo stadio e ai campi da tennis, entrambi con tribune annesse, più in la, rialzati su una collina, gli edifici residenziali e I dormitori. Non manca nulla. Jack pensa a tanti anni passati a Udine. Punto. Io penso che li è passato anche Jim Morrison. Torniamo alla macchina, il parchimetro sta per finire, Jack vorrebbe fare pipì su un boschetto adiacente. Poi torna in se e sale in macchina. Dirigiamo su Venice beach, parcheggiamo e facciamo due passi. E ancora presto e non c'è tantissima gente, e I primi artisti di strada si preparano esponendo le loro tele, suonando qualcosa o standosene seduti tranquilli. Oceano, spiaggia, torrette dei “lifeguard”, palme, vento, profumo di salsedine, sole...che ingredienti. Perdiamo un po' di tempo in un negozio di magliette originalissime e torniamo alla macchina, il parchimetro è sempre all'erta. Puntiamo su Santa Monica, stavolta parcheggiando a ridosso della spiaggia e paghiamo 7$ validi fino al tramonto, anche perchè non c'è alternativa. Bellissima, bellissimo il “Pier”, la ruota vista in tantissimi film, come la promenade adiacente alla spiaggia, con le altalene, gli anelli e vari attrezzi usati da culturisti e non. C'è davvero gente che se ne sta li tutto il giorno a far pesi e flessioni! Per non parlare dello jogging...qui sono in tanti che corrono in riva all'oceano, in bici, coi roller, ma soprattutto a piedi e i-pod muniti. E ti credo visto il contesto. Facciamo due passi e ci fermiamo un po' in spiaggia, scalzi, ci bagniamo I piedi e annusiamo un po' l'oceano. E ascoltiamo....il suono delle onde assieme a quello del vento e dei gabbiani. Che paradiso, per un momento dimentico che dietro di me c'è una metropoli, c'è cemento, auto, traffico, rumore e non musica come quella che sento li. Risaliamo in auto, diamo un occhio ai consigli di Mini e puntiamo verso il Guitar Center. Entro con la speranza di trovare una Les Paul Standard a 1500$ ma mi accorgo subito che resterà un sogno. Si parte dai 2600$, troppi, non per la chitarre ma per me, almeno per ora. Pero' me la fanno provare, è sempre qualcosa. Usciamo che è ora di pranzo passata e facciamo tappa da “Apple Pam” per uno steekburger, il posto è praticamente a fianco al negozio. Ordiniamo. Io noto la cassa antiquata e ricordo a Jack che non abbiamo più di 11$ in contanti. “Areo, vutu che no I vepie quel pae carte de credito?” detto fatto. Accettano solo contanti ma ormai abbiamo ordinato. Il tipo, probabilmente il, o uno dei titolari, (secondo me, visto che rano di mezza età, ispanici e coordinavano tutto) mi chiede quanto ho e accetta 11$...” you give  me the others next time!” mi fà. “but we are here only for today, that's not a problem, we eat something in another place” rispondo io. Lui insiste e dice che va bene così, non importa, e se va bene a lui va anche meglio a me. Ci sediamo e cominciamo a mangiare, al banco seduti su due sgabelli, non ci sono tavoli, c'è la coda che aspetta per sedersi, è un posto tipico questo, lo si capisce al volo. C'è confusione e capiamo subito che qui non ci si può fermare a lungo, qui si mangia e ci si alza per lasciare posto agli altri. Mentre mangiamo io dico a Jack che il tipo è stato molto gentile e che quasi quasi sarebbe stato il caso di tornare in motel, prendere dei contanti e essere onesti. Nel mentre I tipi cominciano a scherzare, parlando in spagnolo, e uno dice all'altro     che noi non avevamo tutti I soldi. Forse, o anzi probabilmente, ci hanno sfottuto, o forse no e scherzavano solamente. A me in ogni caso son girati I coglioni e sono uscito con l'ultimo boccone ancora in gola. Fanculo coglione... te l'avevo detto che non avevo  contanti e che faceva lo stesso, me ne andavo da un'altra parte a mangiare e arrivederci. Che cavolo sfotti?! Se stava buono glieli avrei portati I 6$ mancanti ma a sto punto che vada a quel apese. Mi scuso con Mini perchè da quanto ho capito lui è amico loro... pero' l'hamburger era ottimo, davvero, e consiglio a chiunque di andarci. Torniamo in motel per lasciare l'auto e fare due passi in Hollywood blv, sarà pure una cazzata ma dobbiamo fare la foto sulla stella di Sylvester Stallone. Un'ora per trovarla. Che scemi. Facciamo un salto al Century City, un mega centro commerciale che però contiene solo boutique e che quindi non fa per noi. (Mini te ha sbaià).U n giro per Beverly Hills, qualche foto al volo a qualche villa e si fà buio. A questo punto l'idea è di mangiare qualcosa e fare un salto al Whisky a Go-Go, storico locale che ha visto nell'arco di quarant'anno l'avvento di molti gruppi divenuti famosi in tutto il mondo come I Doors, I Gun's N'Roses, Motley Crue etc etc. . due tranci di pizza su Sunset blv e alle 08:00pm parcheggiamo davanti l'entrata del locale, davanti!! nessuno dice niente e nessuno osserva. E in villa Foscarini no I me fa parkeiar dentro se no ho el tavol!! puffungà!! e qua sono a Hollywood, west Hollywood per essere precisi, in un locaòe storico, e parcheggie davanti, a gratis perchè è domenica, e pago 10$ di ingresso. Da noialtri 15euro de boto no I basta!
Alla fine rimaniamo li per tutta la serata, si esibiscono 4 band di giovanissimi che suonano rigorosamente in acustico, personalmente ne premio solo una, che è stata un po' vivace e piuttosto in gamba. Gli altri han fatto solo pezzi tipo “strappamutande” cantando parole come “in your eyes”, “your smile”, “you”, “your face”, “your heart”, “my heart”, “your soul”, “my soul”, “carry on”, “love”, etc etc..
non c'era tantissima gente ma va bene comunque. è stata una grande emozione. Entrare, vedere il palco sull'angolo alla mia destra, I tavoli alla mia sinistra, il bancone di fronte, le scale poco più in la, il soppalco di sopra. Essere li e provare ad immaginare di tornare indietro quarant'anni, il locale pieno di gente, normale e non, sna o meno, il fumo,l'alcool, la droga. E sul palco lui, il poeta, che canta “...ride the snake...the snake is long....7 miles...” brrr! Ho la pelle d'oca. Prima di uscire me fermo di fronte ad una parete, a lato del bancone di sotto, dove sono appese alcune foto. C'è parecchia gente famosa, ma lui è il primo, lassù in alto, lo riconosco dal volto, dalla cintura, dai pantaloni in pelle. Caro Jim, è stato un onore passare una serata dove ha avuto inizio il tuo mito, e veder il palco dove ti sei esibito.
E così è finita questa giornata a L.A., nel migliore dei modi, almeno per quanto mi riguarda. Grazie L.A.!! Notte a tutti!
(Jack)
P.S. Ecco che una volta che c'è una scena nella quale siamo coinvolti io e una gnocca, la si omette....Dunque, verso le 16:00 tento di combinare la mia voglia di bibitone di caffè con l'esigenza di “spaccare” una banconota da 100$, entriamo in un coffè Bean in Hollywood blv, siamo io, Stevano, il barista (o meglio, il commesso), e una ragazza molto molto bella, molto molto mora, con dei capelli molto molto mori, con delle gambe molto molto lunghe, abbastanza abbastanza abbronzate, con dei pantaloncini molto molto corti...
sta di fatto che ordino un decaffeinato da 1.25$; ma appena il commesso vede I 100$, mi dice che non ha il resto, come no, nella walk of fame uno non ha 100 dollari in cassa...d'altra parte avrà solo 5000 clienti al giorno! Anyway, lo perdono, avrà avuto paura che l'italiano-mafia-pizza-spaghetti-mandolino-mamma gli rifilasse 100$ falsi...seccato gli dico che non importa e saluto...quando la molto molto gnocca ferma tutti e dice che lei ha da cambiarmi I soldi, ed estrae da un portafoglio un mazzo di dollari spesso 2 centimetri...una gentilezza incredibile!! Ad Andrea ho scritto nella cartolina che non so cosa fare di una “ricca, rifatta,
gnocca....” ma questa era pure gentile!

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