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30.10.2008
GRAND CANYON 295 MILES 22:45 , Kingman, Az
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(Stefano)
Rieccoci con il resoconto della giornata, ed è il vostro Ottaviano Bleech che vi scrive, dalla camera n.210 al secondo piano di un motel all'uscita 53 della Hwy 40-W. Siamo anche vicini alla Route 66, assaggiata stamattina per qualche miglio, e a ricordarcelo è il rumore di un treno merci che più o meno ogni mezzora ci entra in camera. Alla tv danno i Simpson, non fanno nient'altro di interessante, a parte commenti e dibattiti sull'imminente elezione del nuovo presidente... i sondaggi danno in vantaggio Obama... staremo a vedere. Jack da quel fatidico rifornimento a Las Vegas è per McKain. E' in doccia ora. Torniamo ad oggi, stamattina...08:30 am. Senza l'aiuto della sveglia mi alzo e mi faccio un check-up alla testa, nel senso che siccome ieri sera mi era preso un tremendo mal di zucca (tipo quelli che senti i battiti cardiaci sul cervello insomma, bom, bom, bom), ho provato a girare gli occhi prima tutto a destra e poi tutto a sinistra, e quindi mi sono sgrollato un po'. Non so voi ma io faccio cosė, se fa male significa che il fastidio rimane fino alla prossima dormita. Cmq tutto ok. Faccio la doccia che ho saltato ieri sera, nel frattempo si alza anche Jack, che invece è scombussolato e deve prendere qualche pillola...e spontaneamente ci viene da chiederci che cavolo abbiamo fatto per star male entrambi. Facciamo colazione nella hall del motel, è inclusa, latte, cereali, micro-muffin vaniglia e cacao, caffè, succhi vari, pane tostato. Non male. Mentre io termino, Jack è già in postazione internet per inserire alcune foto su facebook e salutare gli amici a casa. In più ha trovato delle brochure a fianco della reception che indicano i negozi della zona, fra cui trova uno Hollyster Store. Decidiamo di dirigerci lė, il centro commerciale è di strada. Facciamo fare al navigatore, anche se abbiamo trovato il posto, ma Jack pensa che questa sia una filiale e il megastore sia dove dice il Garmin. 7-8 milgia per il cavolo. Torniamo indietro, approfittiamo per fare una foto lungo un marciapiede a fianco di un palo dove è appesa la targa della mitica Route 66, la "madre" delle strade d'America. Praticamente ci siamo accorti di averne percorso un tratto, per poi ritrovarcela anche stasera a Kingman tra l'altro. Entriamo nel centro commerciale, è presto, saranno le 10:00 am, non c'è tanta gente, troviamo il negozio. Figata. Musica stile "gruppetto di dudes che suona alle feste di O.C.",(New Found Glory), cantilene melodiche con chitarre elettriche essenziali, e una batteria andante, e una vocina finto-cattiva, non il mio genere insomma. Ma quante felpe, T-shirt, Jeans, polo maglioncini, pure profumi fanno... ci perdiamo un po' a provare roba e a decidere cosa prendere, e nel giro di mezzora usciamo con un borsone a testa pieno. A Jack hanno persino chiesto se ne voleva due per andare meglio. 210$ per me, 270$ per lui. E dopo se lamenten che le el cambio sfavorevole! Che ci volete fare, sono soldi che si poteva risparmiare, pero' sei qua una volta e quando ti ricapita... e poi, diciamoci la verità, a noi piace la bella roba, in ogni campo, e anche se non è indispensabile o ci mette in difficoltà o ci fa lamentare continuamente, dobbiamo averla. Lo dico perchè qualche giorno fa, mentre eravamo in auto, on the road, su uno di quei tratti rettilinei americani, io e il mio compagno di viaggio abbiamo discusso sull'importanza di questo viaggio, sebbene ci costi non poco, e sul fatto di tante cose che abbiamo o adoriamo e desideriamo avere e che in realtà sono inutili. Bei vestiti, belle macchine, bei locali dove far aperitivo, feste in "villa" o al "grop", ecc ecc ecc.. Da qui la conclusione che le precedenti son tutte più o meno illusioni, che ci piacciono, ci fanno comodo, ci fanno sentire più sicuri di noi stessi forse... finchè stiamo in provincia. Poi arrivi negli States e ti accorgi che non sei nessuno, sei uno come tanti, quelli che ti circondano ogni giorno in città come San Francisco, Las Vegas, Moab, Flagstaff, allo Starbucks, al supermarket, da McDonald, sulle Highway. Qui sembra che ognuno pensi ai cazzi suoi, anzi, togliamo il sembra, non si giudica e non si viene giudicati, ci si arrangia, alla meglio chi può e alla meno peggio chi non può, e se una mattina mentre fai rifornimento ti arriva un nigga incazzato col mondo che ti intimidisce inveendo con parole che non capisci, e ti fissa dal finestrino mentre aspetti che arrivi il tuo amico per andartene, ti rendi conto che stai bene solo quando stai coi "tuoi", genitori, amici, casa, lavoro, spritz, ecc ecc. "Quotidianità e quieto vivere" come dice V. Nel caso specifico è successo a Jack, e non voglio parlare per lui, anche perchè sta dormendo e sulla cosa ci abbiamo scherzato un po' su e poi basta. Ma parlo per me. Se fosse successo a me. Se fossi stato da solo. Magari, e probabilmente, non srebbe successo nulla di grave, non voglio fare questioni, ma son cose che dimostrano quanto poco basta per renderci umili e insicuri, per non dire altro. Facile fare i cattivi al bar o in disco per uno spintone o uno sguardo di troppo, con quello che abita al massimo a 20km da casa tua, e far i sboroni co tante robe. Comunque tutto sto popò di roba per le felpe. Me son pers via, scuseme. Era par dir che e felpe se podea far de manco de ciorle, e che i schei i ndarie messi via par viaiar ancora, e creser, maturar, e temprarse mostro cane! Bravo dio bono, bravo!!! Comunque ven ciot e felpe. Direzione Grand Canyon, l'ultimo dei parchi nazionali previsti nel nostro viaggio, 75 miglia e siamo all'ingresso. Attraversiamo diversi view point, uno meglio dell'altro, mentre percorriamo una strada che costeggia questa meraviglia della natura. Siamo sul lato sud, quello più attrezzato e panoramico. Per noi era di strada. Ci sarebbe un lato nord, meno turistico, ma scartiamo l'idea di visitarlo, in primis per la strada, che sarebbe infinita visto che bisognerebbe fare il giro completo del canyon per arrivarci, e in più perchè è sconsigliato dalla guida, che privilegia l'entrata sud. Non mi spreco più di tanto in descrizioni dettagliate perchè, sebbene sta meraviglia sia unica nel suo genere, per me al top resta la Monument Valley, visitata ieri. Se mai intraprenderete un viaggio come il nostro, lasciatela per ultima, o rischierete di snobbare il resto, che comunque è magnifico. In un'oretta abbondante percorriamo le 20 miglia che costeggiano il canyon e quindi prendiamo l'uscita. Ad un certo punto lasciamo sulla destra il centro dove fanno le escursioni in elicottero...riflettiamo un minuto e decidiamo di tornare indietro e chiedere informazioni. Stasera non si può, bisogna essere almeno in 6, domani sarebbe possibile basta telefonare in serata e prenotare. How much? 185$ 25min, 245$ 40 min. Tantini. E' una scusa per ritornarci. A questo punto riprendiamo la route 64 direzione sud, per poi immetterci sulla Hwy 40-W verso Los Angeles. Abbiamo deciso che faremo tappa a Kingman, città a sud di Las Vegas, a 370 miglia circa dalla città degli angeli. E' Jack che guida, io mi assopisco un po' e poi mi riprendo, mando anche un sms a Remo, un amico che vive a Newport, avvisandolo che domani pomeriggio andremo a trovarlo. Siamo in anticipo coi tempi, abbiamo tempo in abbondanza per goderci tutta la costa californiana, a partire da Newport e dalla notte di Halloween!! Ce ne sarà da raccontare. Arrivo in motel, Days Inn, cena in steakhouse davvero country, rientro in motel, doccia, nanne. Sarebbe troppo scontato no? E allora sentite questa, poi vi lascio. ...dalla Hwy 40-W prendiamo l'uscita 53 e seguiamo le indicazioni del Garmin. il motel è a 2 miglia dall'autostrada. "...arrivo a destinazione sulla sinistra". La strada è a 5 corsie, due per senso di marcia e una centrale in comune per le svolte (qui funziona cosė). Il motel ha due entrate, la prima, e la seconda, poco più in la, ma da cui si può solo uscire, visto che in fronte ad essa non c'è la corsia in comune bensė l'inizio di uno spartitraffico. Io guardo il navigatore. Jack, che sta guidando, e pertanto ha nelle mani e nei piedi la mia vita prima della sua, arriva lungo e non si accorge del primo (e unico) ingresso, e si lancia in contromano verso la seconda "falsa"entrata. Pensa di essere sulla corsia "bonus", mentre in realtà è una terza corsia per quel senso di marcia. Ragazzi, 3 corsie, noi in mezzo, e macchine che ci vengono incontro, neanche tanto distanti. Jack si accorge che c'è qualcosa che non va..."ouh! ouuuh! sen in controman! Puffungà, Puffungà! Areo, fae che?!!! Puffungà, Puffungà!!!" Io esito, non mi ero accorto di nulla, anzi probabilmente avrei sbagliato anchio. "Cavete da qua!! Puffungaaaaaa!!!!" . Accelera. Frena. Alza le mani dal volante e fa segno agli altri automobilisti di rallentare e fermarsi. Alle 8:00 di sera. Buio. Fari abbaglianti ovunque. Me toca morir. Un attimo dopo il piede destro di Jack, forse guidato da Dio, forse da un mio "Puffungàààà", preme l'acceleratore e siamo salvi entrando nel parcheggio del motel. A Jack tremano le gambe. Manco mal. Buonanotte!!
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