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23.10.2008
BASTA TRAFFICO...
NATURA, PARCHI, HIGHWAYS, VERSO IL SEQUOIA NATIONAL PARK
Three Rivers
20:07
320 miles
(Stefano)
Luca dice che oggi tocca a me quindi….
Stamattina sveglia di buonora, credo più per colpa del fuso che per altro; stà di fatto che alle 6:45 eravamo all’ormai affezionatissimo Starbucks. Personalmente il momento più rilassante della giornata: entri e trovi persone di ogni genere, dai colletti bianchi agli autisti di limousine, ragazze vestite da jogging, parcheggiatori, teenager e non, comunque tutti con lo scopo di bersi una calda couple of coffee e mangiare una delle tante “cake”, chi leggendo le news sul giornale appena preso, chi ascoltando l’i.pod, e chi come me ascoltando la favolosa musica di sottofondo che mettono. Stamattina c’era del jazz, e qualche pezzo di Micheal Buble di cui non ricordo il titolo. E tutti che si fanno i cazzi loro. è il massimo.
Nel giro di 20 minuti consumiamo la nostra colazione, e quindi ritiriamo la macchina, carichiamo i bagagli e ci avviamo per lasciare San Francisco in direzione Sequoia N.P. .
Invece di andare direttamente verso sud, il navigatore ci manda verso il Bay Bridge e quindi allunghiamo un po’ la strada. Ancora una volta pero’, quella che crediamo una sfiga si rivela una fortuna, perché ci siamo goduti il porto industriale (immenso) e un bel po’ di snodi autostradali tipo “Chips” (cemento! Cemento!) e poi via via il graduale cambiamento di paesaggio. Tutto il cemento lascia spazio a colline dorate, aride, attraversate solo dalla highway che stiamo percorrendo, a 5 (5!!) corsie per senso di marcia. Il traffico diminuisce drasticamente, e nel giro di 30/40 miglia ci ritroviamo circondati da una zona pianeggiante, dove fino a Fresno, si alternano distese incolte, campi di grano, vitigni, piantagioni di fragole, mele, arance,e ancora zone incolte. Il cielo limpido e il sole rendono tutto più californiano… come ce lo aspettavamo insomma. La temperatura è di 80° F secondo la nostra GMC… 27°C. na favola. I trucks, altro fattore che ci gasa… decine, centinaia di camion, nuovi, vecchi, colorati, cromati, arrugginiti, che percorrono insieme a noi la strada. “Convoy” è un filmone raga, e noi oggi ci eravamo dentro, grazie anche alla soundtrack di Jack.
Ormai è l’una e siamo vicini a Three Rivers, ultimo centro abitato alle porte del Sequoia N.P., qualche casa, una scuola, 2 distributori di benzina con market annessi, uno steakhouse, un ristorante messicano, un “pizza store”. Decidiamo cmq, per il pranzo, di fermarci a 5 miglia da Three Rivers e acquistare per 4.25$ 4 mele,2arance,2 pere…un po’ di frutta “sana” non guasta.
Proseguiamo quindi per quelle ultime 5 miglia, la strada comincia a salire e arriviamo al Sequoia Motel, dove una gentile signore di mezza età ci accoglie scalza col can che baia, e per 85$ ci affitta la camera n. 15. è la prima notte in un motel. Figo, fa molto “america on the road” , no? Fuori c’è anche la piscina. Voto 10. molliamo i bagagli e proseguiamo verso l’entrata del parco. 20$. Comincia una strada tortuosa piena di curve, ma tante, da mal de testa. Tipo Pordoi con curve al posto dei tornanti, ma sempre in salita. Jack mi dice che il tratto è lungo 45 miglia. Tanti, considerato il limite di velocità 30/40 mph.
L’idea di farla col Ducati mi sfiora. Appena appena. Per fortuna dopo 20 miglia e 848 curve arriviamo alla zona dove ci sono le sequoie. Sono gigantesche, ma ci si deve trovare alla base per capirlo. Dobbiamo trovare il generale Sherman, la più grande. Dopo qualche errore con la macchina e una passeggiata sul sentiero vicino alle colline degli orsi (ouh! Qua le i orsi!), riusciamo a trovarla. Per fortuna una gentildonna californiana, Magda mi pare si chiami, ci aiuta mentre stiamo passeggiando sul sentiero dove siamo sicuri sia sto “Generale”. “hey guy! What are you looking for? This is General Sherman, in front of you! Where are you from? Oh, Italy, wow! My name is Magda! Nice to meet you! Yellowstone is very beautiful! (che cazzo centreo Yelowstone po, bo?)”. na rompicojoni insomma. Mentre io sarei per il sincero “fate I cazzi toi”, Jack mi dice di star buono e di tenersela buona perchè ci faccia le foto (intant so om el zighea par saver dove che a iera, poret) . Ci fa la foto. Bello, abbiamo pure scavalcato il recinto per toccarlo, sto Generale. Io e Jack pero’ abbiamo dei dubbi, visto che ricordavamo una targhetta davanti a sta sequoia n.1 con scritto “General Sherman”…boh? “ia varà cavada”. Tempo 1 minuto che ci incamminiamo verso la macchina e io scorgo una grossa,grossissima sequoia… “Jack, ma sta qua no la e più granda? Come mai?” avete capito. Quello era il vero Generale Sherman e Magda era ed è una gran insulsa. Robe che ndene via co a foto sbajada.
Il Generale Sherman è veramente unico: 2500/2700 anni, più di Cristo, ed è ancora vivo. 8 metri di diametro, 30 di circonferenza, alto 90 metri. Io ho pensato a 2 cose: 1. cazzo, è partito anche lui da un seme grande quanto una formica. 2 . se potesse parlare… quante ne avrà viste e entite, ma lui li, fermo, ha fissato le sue radici. Praticamente si è sempre fatto i cazzi suoi, quindi ven solche da imparar da lu. (Jack le drio dormir e mi son stuf. E par teevision i fa Friends stagione 1 a oltranza)… quindi taie.
-Abbiamo fatto la foto sulla sequoia caduta su cui hanno scavato un ponte che soto ghe passa na macchina.
-Siamo saliti sul Moro Rock. Bel. Alt. Tant alt.
-Siamo usciti dal parco, e il ranger ci ha dato il pass valido per tutti i parchi, $80, riconoscendoci i 20$ pagati all’entrata, bravo omenet.
-Siamo andati magnar un panin. Bono. Bello il piercing della cameriera. Meglio la cameriera.
_siamo tornati in motel.
-Vado a letto perche sono cotto. Doman Yosemite.
Note!
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